L’ambientamento al nido è il passaggio dalla dimensione personale e familiare a quella sociale che implica un nuova organizzazione quotidiana di spazi e relazioni. Il passaggio deve essere perciò curato rispettando “il tempo del bambino” e deve tener conto della storia, abitudini ed esigenze di ogni singolo bambino.
Questo concetto è la chiave per comprendere la ragione per cui è preferibile usare la parola “ambientamento” piuttosto che “inserimento”. Quest’ultima, infatti, non rende l’idea di di un ambiente accogliente dove tutte le persone coinvolte entrano in relazione in base al bisogno del bambino. Fa pensare piuttosto ad un bambino che deve essere appunto “incluso” in un sistema già organizzato e completo e che non si modifica facilmente.
l distacco va perseguito progressivamente cercando al contempo di favorire una separazione dalla madre o figure parentali e l’attaccamento a nuove figure.
In un ambiente che percepisce come accogliente e sicuro, il bambino riuscirà con più facilità a fare proprie tutte le esperienze che vivrà. Ma questo avviene in modo graduale, conoscendo mano a mano gli spazi, i giochi, le routine e le persone intorno a lui. È importante portare pazienza e accogliere gli stati emotivi del proprio bambino. È un periodo di cambiamento che potrà avere ripercussioni anche nel quotidiano, ma passerà.