Il Disturbo dello Spettro Autistico è stato negli ultimi anni definito e approfondito seppur la causa non sia ancora conosciuta (si parla di una combinazione di cause neurobiologiche, costituzionali e psicoambientali acquisite).
Dal momento che i sintomi dell’autismo possono spesso comparire entro il primo anno di vita del bambino, è certo che una diagnosi precoce e un intervento terapeutico tempestivo sono fondamentali.
L’importanza di un intervento precoce getta le sue basi sull’enorme plasticità neuronale che caratterizza il primo periodo di sviluppo. La plasticità neuronale è la capacità del cervello di aumentare e modificare le connessioni tra neuroni a seconda di come viene stimolato. Il cervello così si ristruttura.
I sintomi più precoci coinvolgono prevalentemente quelle aree cerebrali deputate al corretto funzionamento delle abilità sociali e linguistiche. Inoltre, soprattutto grazie agli ultimi studi effettuati, sembrerebbero coinvolte anche le aree cerebrali motorie.
Cercheremo ora di illustrare brevemente i principali segni e i primi campanelli d’allarme nei primi tre anni di vita.
L’autismo ha quindi 3 principali caratteristiche: linguaggio e comunicazione limitati, difficoltà nell’interazione sociale e interessi ristretti e stereotipati.
È dunque chiaro come il logopedista e il neuropsicomotricista siano importanti per potenziare linguaggio e attività sociali, aiutando il bambino a trovare il canale comunicativo più adatto a lui e alle sue capacità, come ad esempio linguaggio verbale, segni LIS o immagini.
È importante che al primo dubbio ci si rivolga al pediatra, che osserverà il bambino e eventualmente indirizzerà la famiglia per effettuare una valutazione approfondita.
Di fondamentale importanza sarà poi il lavoro in equipe con la famiglia. Una famiglia informata e ben guidata può aiutare il bambino a perseguire gli obiettivi fissati. Attraverso strategie e consigli sarà un’alleata, la più forte, nel percorso riabilitativo.